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mercoledì 7 marzo 2012

Qualche problema da risolvere

 “C’è freddissimo in questa scuola!” “I termosifoni non funzionano…” “Avete avvistato lo Yeti?” “Non si può girare per i corridoi senza riempirsi di fumo!” “Per aprire la porta della classe ci vuole un ariete!”. Queste sono solo alcune delle lamentele che girano per le classi del nostro istituto e che, purtroppo, sembrano venire ignorate. In un periodo freddo come questo, la scuola necessita di riscaldamenti adeguati, che rendano questa nostra seconda casa più confortevole. Dovremmo forse ridurci a girare per l’istituto con le coperte? Sicuramente sarebbe un'idea molto originale, ma non è proprio il caso. La scuola è davvero molto grande e di questo siamo tutti consapevoli: riscaldare tutta la struttura, ovviamente, è piuttosto difficile. Ma se si migliorasse l'impianto di riscaldamento, di certo le cose andrebbero meglio: basta pensare a quei termosifoni che funzionano male o che perdono qualche colpo ogni tanto, fornendo poco calore.
Si tratta quindi fondamentalmente di un problema di manutenzione che tarda ad essere affrontato, come del resto è anche quello delle porte. Sì, proprio le porte. Porte che non si aprono, porte che non si chiudono, porte che stanno ancora lì per miracolo. Però in questo caso subentra anche il problema della sicurezza dato che, se una porta non si apre immediatamente, nemmeno può essere garantita l'incolumità in caso di evacuazione. Mentre se al contrario una porta non si chiude efficacemente, le correnti d'aria imperversano senza pietà sugli studenti. Prima di concludere, non ci sembra giusto tralasciare un'altra situazione che in questi giorni ha creato scompiglio: i fumatori, pur mettendosi davanti alla finestra, creano spesso una cappa di fumo che infastidisce notevolmente chi passa per i corridoi durante la ricreazione. Premettendo che (come è stato ribadito di recente) fumare in un luogo pubblico come una scuola è vietato sia per il personale sia per gli studenti (chiunque essi siano), e che non è permesso l'uso di spazi aperti come il giardinetto, ci auguriamo almeno che un problema simile venga risolto seriamente, indirizzando da ora in poi tassativamente TUTTI i fumatori verso i campetti esterni e che si vigili affinché tutti possano seguire questa norma di comportamento, come ci si è proposti di fare. Se è vero che spesso (purtroppo) si è sorvolato su questa situazione e non si vuole vietare di fumare, che almeno si lasci a chi non vuole il diritto di non respirare fumo quando passa per i corridoi, come è giusto che sia in ogni edificio scolastico. Esposto tutto questo (sperando che quanto scritto non venga ignorato), concludiamo col ricordare che, se si vuole portare alla nostra attenzione qualche altro problema o se si vuole proporre qualche argomento da affrontare, si può lasciare un commento qui sotto o contattare direttamente la redazione.

Mattia Biondo e Silvia Scuderi

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