Coin Slider Gallery

Creare il "Rumore" del confronto

Anche quest'anno nel nostro liceo non mancherà l'importante presenza di un giornale d'istituto, strumento di comunicazione ormai presente in moltissime scuole, volto a trattare diversi campi d'interesse e diverse realtà per stimolare un sano confronto su questioni comuni. Quest'anno però si darà il via a un'interessante fase di rinnovamento: la redazione è infatti ben decisa ad operare una svolta. Indicativo di questa intenzione è ciò che la maggior parte degli studenti avrà notato subito: non più Agorà, ma Rumore. Questo è certamente il primo segno evidente della volontà di portare avanti un progetto originale, che possa avere anche un riscontro nel coinvolgimento degli studenti, sia ginnasiali che liceali. La scelta di certo non è stata dettata dal caso. Scrivere un articolo, adattarlo alle esigenze del giornale, discutere con gli altri delle linee guida da seguire: questo è il rumore della cooperazione. Leggere il giornale, riflettere su ciò che è stato scritto, parlarne con gli altri, esprimere la propria opinione e avanzare proposte: questo è il rumore del confronto, della libertà di pensiero e della partecipazione alle vicende comuni. Ed è proprio questo ciò che si vorrebbe ottenere: un giornale che non sia fine a se stesso e che non si esaurisca nella lettura da parte di pochi, ma che sappia rispondere alle esigenze di molti, ed essere aperto verso una pluralità di opinioni sulla nostra realtà scolastica.
Quest’anno, la redazione si impegna a non fare l'errore di chiudersi a riccio, scrivendo senza tenere conto degli altri e ignorando il loro pensiero. Essa si propone invece di rimanere rivolta alla dimensione collettiva degli studenti, proprio perché è questa l'opinione pubblica per la quale si deve operare con serietà ed efficacia se si vuole creare il “rumore” del confronto, il risultato finale che veramente conta. Le interpretazioni di questo giornale non tenteranno mai d’imporsi come verità assolute. Non ci proponiamo, infatti, né una missione politica né la persuasione di alcuno, bensì semplicemente d’informare gli altri, commentando i fatti senza esasperare le idee, per stimolare la riflessione da parte di tutti. Sperando di ricevere la collaborazione dei lettori, non ci si può che augurare che questa intenzione si realizzi pienamente nel corso del tempo.

Mattia Biondo