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mercoledì 7 marzo 2012

Un cult passato inosservato


Machete (Danny Trejo) è un ex agente federale messicano tradito dalla misteriosa organizzazione
che lo aveva assoldato per uccidere il senatore McLaughlin (Robert De Niro). Giunto ad un passo
dalla morte inizia la sua spietata vendetta a colpi di... machete!


Dopo essere comparso in un fake trailer in Planet Terror, Machete (l’indimenticabile e burbero zio degli Spy Kids) torna sugli schermi e questa volta in un film tutto suo. L’autore della saga di El Mariachi e di Sin City, Robert Rodriguez, rispolvera le ambientazioni prettamente messicane che lo resero famoso con una storia davvero “cazzuta”! L’ex agente federale Machete, particolarmente esperto in massacri con armi da taglio, in seguito ad uno scontro con gli uomini del pericoloso boss Torrez (uno Steven Seagal in stato di grazia) viene dato per morto. Ma dopo essere stato usato come capro espiatorio nel tentato assassinio del senatore razzista McLaughlin, interpretato da un ottimo Robert De Niro, il messicano dà inizio ad una violenta vendetta contro questa organizzazione misteriosa. Machete non sarà solo, infatti in suo aiuto accorreranno la “macho-woman” Michelle Rodriguez alias Shé, la bellissima Jessica Alba, che interpreta un’agente dell’immigrazione e Padre Cortez, un simpatico Cheech Marin. Un cast davvero azzeccato per questo film d’exploitation, ricco di scene splatter fin dall’efficace prologo: solo la mente folle quanto geniale di uno come Rodriguez poteva inventarsi un film del genere, un film in cui scorrono fiumi di sangue, dove compare qualsiasi tipo di arma immaginabile e ricco di scene e dialoghi memorabili, a loro modo già cult. Basti pensare ad una scena in cui Machete si muove in sella ad una motocicletta munita di mitragliatrice oppure a quando fugge dall’ospedale usando le budella di un nemico, oppure a frasi indimenticabili (“Hai fatto incazzare il Messicano sbagliato” o “Perché dovrei essere reale quando sono già un mito?”). Il regista vuole far divertire lo spettatore, ma allo stesso tempo tenta di sensibilizzare il pubblico riguardo alle condizioni degli immigrati messicani e le leggi (a volte) ingiuste degli USA, un paese che, come viene fatto intuire dal film stesso, è stato costruito proprio dagli immigrati. La scelta di trattare in modo assolutamente inedito questo tema delicato risulta la carta vincente del film e ci spinge a chiederci se Rodriguez non abbia finalmente realizzato il suo capolavoro.
Come già detto il film vanta un ottimo cast e oltre ai nomi citati sopra merita una menzione speciale Lindsay
Lohan che, anche se presente in poche scene, regala una prova di recitazione interessante nei panni di una suora.
In ultima analisi Machete è un capolavoro del cinema di exploitation, un film politically incorrect che manda un chiaro messaggio attraverso una trama divertente e scene ad effetto, segno che non serve fare film d’autore per sensibilizzare il pubblico...

William Lombardo

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