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mercoledì 25 gennaio 2012

Angeli per un giorno


A Natale siamo tutti più buoni, o almeno tutti ci spacciamo per tali. C’è chi dice che la beneficenza serve più a chi la fa che a chi la riceve. E’ possibile, ma come esserne certi? Domenica  11 dicembre mi sono svegliata alle sette di mattina, ho cucinato per due e ho preparato uno zaino, il cielo era pure coperto. Sembravano i presupposti per una giornata orribile e invece è stata una delle più belle della mia vita.
L’11 dicembre 2011 ho partecipato ad un evento “Angeli per un Giorno”. Con tre mie compagne mi sono presentata alla chiesa Don Orione e tra magliette con le ali, bruchi di cartoncino e battute abbiamo aspettato loro: i nostri bimbi. Sono arrivati verso le 10 e da li in poi non abbiamo capito più niente. Abbiamo fatto del bene a noi e a loro. Ci siamo dedicati una giornata per fare e farci del bene nel modo più semplice del mondo: giocando. In un giorno ho saltato la corda, giocato ad “acchiapparello” e al gioco del fazzoletto, dipinto la faccia di una bambina, fatto i balli di gruppo e mangiato pane e nutella senza mai smettere di ridere. Tornata a casa stanca, colorata e tutta sporca non riuscivo a smettere di sorridere: ho fatto del bene e mi sono fatta del bene. A Natale siamo tutti più buoni, ma perché esserlo solo a Natale?  Impegnare qualche domenica in un anno non è di peso a nessuno e possiamo far felici tante persone. E anche noi stessi.
Antonella  Piscitello

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